STORIE DI ORDINARIA FOLLIA ITALIANA

Vi chiederete perché mettere in piazza i fatti miei, non è facile, ma è una storia che probabilmente è condivisa da migliaia di persone oneste. Non ho agganci politici, non saprei come farla arrivare oltre gli impiegati dei call center, quindi confido che leggano in tanti e che in tanti la condividano sperando che di orecchio in orecchio arrivi a qualcuno che può/vuole, tentare di fare qualcosa per cambiare le cose. Badate, non sono incazzata, sono solo stufa di vedere i miei e i vostri, sì sono anche i vostri, diritti, calpestati e ridicolizzati.

Dunque nel 2019, a fine settembre perdo il lavoro. Non era il lavoro della vita, facevo la badante, perché già da molti anni in questo disgraziato Paese superati i 40 anni si è troppo vecchi per ambire a un lavoro coerente con le proprie competenze, ma io sono una che di lavorare e sporcarsi le mani non ha mai avuto paura, quindi l’ho fatto senza fare una piega, anzi, ho imparato a farlo, perché mi scuseranno i benpensanti, ma è un lavoro che si impara, di deve imparare a voler bene alla nonnina a cui pulisci il sedere, devi imparare a non pensare mai “tanto non capisce più un c***” , imparare la pazienza di ascoltare la stessa domanda 100 volte al giorno e rispondere come se ogni volta fosse la prima, devi accettare che imboccare una persona anziana che magari ti sputa o spruzza il cibo addosso, non è come farlo con un bambino. Comunque, l’ho fatto senza storie. Quando purtroppo la signora è mancata e dopo anni, se lo fai con un po’ di cuore è anche un dolore, ho pensato di rinfrescare le mie competenze amministrative facendo dei corsi, pensavo potesse essere più facile trovare un altro lavoro e avevo il paracadute della disoccupazione. È arrivata la pandemia, sfiga, ma io ho continuato tranquillamente a studiare e poi a mandare curriculum  e credetemi è un lavoro a tempo pieno. “L‘indennità di disoccupazione” (naspi), è proporzionale allo stipendio che prendevi, e anche qui, state sulla fiducia, quello delle badanti non è granché, i contratti sono quel che sono e una badante viaggia sui 5/6 euro all’ora. 

A gennaio2020, visto che vivo in affitto in una gnomocasa e ogni mese sborso 650 euro, ho fatto richiesta del reddito di cittadinanza, mi è stato concesso nella misura massima di 780 euro che sommati alla disoccupazione, circa 500 euro – che diminuiscono mese dopo mese – mi davano una certa tranquillità. Ad un certo punto, mentre la naspi continua a ridursi (e il mese prossimo finisce), sulla carta del reddito mi hanno accreditato 335 euro. Motivo? Lo scorso anno ho percepito ben 6900 euro totali di naspi, pertanto l’integrazione è stata dimezzata. Per mia fortuna, immensa fortuna, ho una zia anziana che ha deciso di darmi qualcosa (o tutto non lo posso sapere) di quello che aveva già stabilito di lasciarmi in eredità, mentre è ancora viva e in buona salute. 7000 euro che mi hanno permesso di pagare l’affitto in anticipo (fino al mese prossimo) bollette e tasse (immondizia e televisione per dire) e di mangiare concedendomi perfino una pizzeria qui e là nel corso dei mesi.

Il RdC, prevede che della cifra erogata, il beneficiario possa ritirarne una parte (molto piccola) dall’atm della posta, il resto giustamente, lo puoi usare solo per gli acquisti diciamo vitali.  L’altro ieri vado in posta per ritirare un minimo di contanti, ahimé i 2,40 al giorno di sigarette con cui mi vizio non li posso pagare (giustamente) con il RdC ma in molte tabaccherie neanche col bancomat. Così pure a volte mi capita di concedermi un caffè (sono irrimediabilmente viziosa). Niente da fare, l’inps o chi per esso ha deciso che io da questo mese posso ritirare 10 euro. Ora, cosa dovrei farci con 10 euro in un mese? Capite il mio sconcerto? Lo Stato a fronte di un sostegno, esiguo ma un sostegno, pretende e lo fa, di decidere come lo devo spendere quel sostegno, ricordo che parliamo di 335 euro. In compenso mi obbliga, laddove io volessi vedere ancora la televisione, all’acquisto di un decoder, perché il mio anziano apparecchio, perfettamente funzionante, non riceverà il segnale ultrafigo. Forse lo fanno perché io smetta di fumare o di farmi un caffè al bar ogni tanto, forse perché dopo aver scoperto di avere dato milioni di euro a gente che non aveva i requisiti, deve risparmiare e lo fa su quelli come me, che non hanno mai imbrogliato, che non vedono un parrucchiere da anni, che comprano i vestiti (pochi) nei magazzini più popolari che ci siano o nei negozi dei cinesi (solo quelli che hanno il pos e non sono tutti), che non vanno da un’estetista da anni, che non possono andare a un teatro o a un cinema perché sono lussi che il RdC non contempla.

Io spero che questo articolino arrivi alla guardia di finanza, che sono certa, se dovesse attenzionarmi troverebbe qualcosa da contestarmi, magari l’acquisto della tinta per i capelli, genere voluttuario e spesa superflua, o del bagnoschiuma visto che potrei usare tranquillamente il sapone di marsiglia, buono per i panni come per la pelle, ma mi piacerebbe che lo leggesse, magari prima di mettersi a lavorare sui redditi di qualche pregiudicato carcerato che percepisce il reddito pieno. O che arrivasse a Giorgia Meloni/ Salvini o Silvio (e notare bene che io sono decisamente di destra), ma soprattutto mi piacerebbe che arrivasse sotto gli occhi di chi sta col culo al riparo, appoggiato sulle poltrone in pelle dei piani alti o delle stanze parlamentari e decide questi meccanismi, così, perché magari gli balena in testa che qualcosa non sta andando esattamente come previsto. Che i tutor non esistono se non nelle liste degli stipendiati dall’iNPS, che c’è gente che ringraziando dio ha qualcuno che gli ha dato una mano e si chiedesse quante Carle o Giovanni ci sono che non hanno nessuno che li aiuta. E che si chiedessero perché tanta gente decide di delinquere o comunque di imbrogliare per poter vivere. Perché di questo parliamo. Vivere. E alla faccia di tutto e tutti, io continuo a provarci, sorridendo.

2-06 BUON COMPLEANNO

https://www.youtube.com/watch?v=3iccz42Yfxs

Buon compleanno mia Cosa Pubblica ad uso privato, ti abbiamo colpevolmente abbandonata, salvo ricordarci del tuo compleanno. Ormai sei una signora anziana e le giovani generazioni non sanno cosa sia il rispetto per gli anziani. Ti abbiamo lasciata in mano a “tate” “educatori” e “badanti”, ignorando che avremmo dovuto trattarti come una figlia e trattandoti invece come una madre,abbiamo omesso di vigilare che fosse chiesto il giusto, abbiamo finto di credere che per il solo fatto di essere nata saresti cresciuta da sola. Abbiamo preso tutto quello che c’era da prendere e abbiamo dato niente (a te). Ti abbiamo distrutta fisicamente invece di curare la tua bellezza, che è tanta e nonostante noi si vede ancora, ti abbiamo lasciata in mano a chi ha garantito, mentendo quasi sempre, che ti avrebbe fatta grande e ci avrebbe reso orgogliosi di te. Invece pezzetto dopo pezzetto ti abbiamo vista svendere, spesso nemmeno al migliore efferente, ah ma ci siamo indignati sai, tantissimo. È che tu sei lunga e stretta, resa ancora più stretta dalla presenza di quella spina dorsale che ti percorre da cima a fondo e attraversare le montagne fa fatica, quindi ognuno di noi, dei nostri bisnonni dei nostri nonni e padri, ha fatto finta di non sapere che solo attraversando quelle montagne e diventando un tutt’uno avremmo potuto controllarti tutta, Controllarti nel senso di vigilare sulla tua salute e siamo rimasti ognuno nel nostro piccolo nido e abbiamo delegato – ” E’ nata così la famosa democrazia rappresentativa, che dopo alcune geniali modifiche, fa si che tu deleghi un partito, che sceglie una coalizione, che sceglie un candidato, che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni. E che se lo incontri, ti dice giustamente: “Lei non sa chi sono io”. Però ti amiamo sai, e continuiamo a indignarci per ogni sgarbo e scempio che ti viene fatto, e ti facciamo una gran festa, ogni anno, facciamo solcare i tuoi cieli dalle Frecce Tricolori e tuuuuutteeeee tutte tutte le Forze Armate si schierano e suoniamo l’inno nazionale. Non posso neanche scrivere mia amata Patria, fa molto fascio e qui è un attimo che mi mettono le etichette. Quindi Italia mia, ti auguro che tu possa ritornare (se mai lo sei stata) quella Res Pubblica di cui tutti riconoscono la paternità e che i tuoi figli imparino finalmente a vigilare sul proprio collettivo anziché sul tanto di pochi.

Gli idioti e la pandemia

Chiedo scusa ma oggi si va di veleno, come il mamba verde, o lo espello o muoio. Adesso se siete arrivai su questo articolo, fate i bravi e leggetelo, con attenzione, con molta attenzione, anche se è lungo. Non perché io sia diventata una virologa infettivologa medico economista o dio sa cos’altro, ma perché ringraziando Dio, ho ancora la lucidità per vedere la bolla dal di fuori, e francamente mi sembra ce ne sia un gran bisogno.
Allora, partiamo da una premessa: 1) non ho paura per me, non sono indispensabile per nessuno. A volte è brutto, altre, come in questi casi, è decisamente un sollievo, appena appena doloroso ma un sollievo. 2) ho delle persone che amo, come tutti credo, sono in pena per loro? Il giusto, confido che siano saggi abbastanza da tutelarsi al meglio, che la sorte sia clemente e nel caso non lo sia, che la loro salute sia abbastanza da superare indenni un eventuale attacco. Questo mi fa passare la paura? Certo che no, ma non ho molta scelta.
Dunque,fatta questa doverosa premessa, devo constatare che ahimè, anzi, ahivoi, continuate imperterriti a leggere solo determinate fonti, quelle a cui siete abituati, a credere di essere nel giusto, senza se e senza ma. Ho una notizia, non lo siete. O meglio lo è chi non pontifica, chi non crede a tutto, siano notizie catastrofiche o siano miracoli di questo o quel laboratorio.
La cosa è molto semplice, i virus i batteri gli organismi perniciosi,esistono esattamente da quando esiste l’uomo, anzi, a dirla tutta, l’uomo è arrivato un bel po’ dopo di loro. Unico scopo di questi organismi è riprodursi e vivere, siccome non hanno un cervello pensante, ma sono solo un mucchietto di dna, non fanno altro che aggrapparsi dove possono, dove trovano un ambiente confortevole e si installano per poter procedere alla loro riproduzione. Abbiamo modo di combatterli? Sì, quelli noti, nei confronti degli altri, tipo il covid19, abbiamo una sola e unica possibilità, evitare di fornire un ambiente adatto, rendere noi stessi un terreno infertile.
E qui arriviamo al punto 1 – l’isolamento, certo che sì, è il primo provvedimento da adottare, ma noi siamo animali sociali, l’isolamento non è nella nostra natura, magari per un po’ ci riusciamo, ma dopo un po’, a meno che non viviamo in un mondo nostro, ideale, dove possiamo essere autosufficienti in toto, la cosa diventa difficile. Allora io dico usiamo il buon senso. Siete obbligati ad andare al lavoro? Fatelo utilizzando tutte le protezioni possibili, mettete qualcosa davanti a naso e bocca, e se inevitabilmente toccate qualcosa, qualsiasi cosa, non portate le mani vicino alle mucose, naso bocca e occhi. E lavatevi le mani il più spesso possibile. Non serve la mascherina ospedaliera, basta qualcosa che faccia da barriera, tipo la distanza oltre a qualcosa davanti alla bocca. Siete costretti ad usare un treno o una metro? Pretendete, e sottolineo il verbo, che siano potenziati i mezzi nelle ore diciamo di punta, pretendete che gli orari di arrivo e di uscita dal lavoro siano scaglionati, diluiti, e già così una parte del problema lo abbiamo risolto. Avete un malessere da raffreddamento? Vi sentite le ossa e i muscoli doloranti?, avete magari un 36 e 8 di febbre? Telefonate al lavoro e dite che non ci andate, 90 su 100, in tre giorni ne siete fuori. Magari se è possibile, in casa isolatevi, così da non impestare gli altri. Vabbè, gioco facile perché vivo sola, ma se avete quel metro quadro in più a casa, usatelo.
Punto 2 Comunque la pensiate, non scrivete sui social le vostre soluzioni, non siamo in grado (la maggior parte di noi almeno), di discernere, quale sia la filiera che sta dietro a quello che noi consideriamo essenziale, due esempi per chiarire. Le mucche del covid se ne fregano e fanno il latte ogni giorno, idem le galline, sì le uova non il latte ma il concetto è chiaro no? Qualcuno quelle mucche le deve mungere, il latte va portato allo stabilimento dove i meccanici e i tecnici devono stare perché le macchine che pastorizzano il latte e/o lo smistano affinché finisca nei cartoni (che qualcuno deve produrre) e poi sugli scaffali dove noi lo prendiamo. Ovvio che non ci arriva da solo vero? Che qualcuno lo ha controllato imballato trasportato consegnato e infine sballato ed esposto. Il conto di quanta gente ha lavorato dietro un litro di latte ve lo fate da soli vero?
I pomodori pelati che mettete sulle pizze che tutti state diventando bravissimi a fare in casa, Lo sapete vero che non hanno alba di quando sono maturi e che per essere corretti dovrebbero scendere dalla pianta, andare da soli in catena dove si lavano si bollono si pelano ed entrano nelle latine e nelle bottiglie. Sì lo sapete, solo che le lattine e le bottiglie non si autoproducono nemmeno loro, né una volta riempite vanno da sole al supermercato.
Questo in generale dovrebbe essere un esempio abbastanza chiaro, e siccome è un esempio, applicatelo a tutto quello che vi viene sottomano, sì sì, oggetto per oggetto. Adesso stilate la lista di chi deve chiudere (ma non postatela, fatelo come esercizio)
Punto 3 Quanto alle scoperte miracolose dei medici, oggi allo Spallanzani domani al Sacco poi al Pascale eccetera, beh, ho una notizia anche qui, fonti certe, ma molto certe, mi dicono che i farmaci le cure i protocolli, benché a volte beneficino di particolari intuizioni, richiedono mesi di studi e sperimentazioni, quindi i miracoli, potete evitare di condividerli (questo in genere avviene sui social, ma ahimè anche la pubblica informazione non se la cava male a sensazionalismi). Lo stesso vale per il resto. Ogni Paese conta i morti i malati i guariti gli infettati, secondo criteri diversi, che questo cambia radicalmente le cose lo si capisce vero? Ogni medico, virologo immunologo rianimatore, ha una sua opinione su quali procedure applicare, non è che oggi mi danno un manuale e io posso andare in rianimazione a far funzionare le macchine, e come è normale che sia, ognuno, in quei pochi minuti che ha liberi, ne parla con la moglie, ne parla con la sorella il marito la zia o l’amico,che magari fa l’idraulico, capisce lombi per lobi e poi di post in post, di bacheca in bacheca di trasmissione tv in trasmissione tv, salta fuori che il coronavirus colpisce il sistema renale. Scusate la lunghezza del post, grazie per la pazienza e credetemi se vi dico che in tasca, ho nè più nè meno le verità che avete voi. Quindi facciamo i bravi, torniamo a postare gatti cani fiori storie d’amore e canzoni. Il resto, lasciamolo fare a chi sa o a chi deve. Ah, scusate un’ultima cosa, l’italiano, comprendetelo, siate umili e usate i dizionari se qualche parola vi sfugge

E usiamo anche la categoria – I sassolini nella scarpa

Probabilmente mi perderò un tot di gente che legge quel che scrivo relativamente ai libri, spero di no, perchè sarebbe una sconfitta. Non a livello di like che tanto non ci sono lo stesso, ma personale, perchè vorrebbe dire che ho sbagliato a valutare chi mi segue, come persone intelligenti e che sanno andare oltre. Non stupitevi della precisazione, in due (vabbè, di due mi sono accorta, sia pure in ritardo), mi hanno bannata per le mie esternazioni “politiche”. una cosa che secondo me, neanche all’asilo mariuccia. Transeat. Sto seguendo la diretta dal senato. Tanto di cappello alla Casellati, poche volte ho visto trattare così fermamente tutti, senza mai perdere la cortesia. Mi dispiace molto che Conte vada a rimettere le sue dimissioni, è stato (e spero possa cambiare idea), uno dei pochi presidenti del consiglio che ha agito, almeno per quello che abbiamo potuto vedere, correttamente e rispettosamente, certo, a mio avviso, il palliatone pubblico a Salvini se lo poteva risparmiare, così come si poteva risparmiare, sempre secondo me, di prendersi tutto il merito per aver evitato le procedure d’infrazione e di quelle poche altre cose (definitive e non salvo intese), che sono state fatte. Se, e qui entriamo proprio solo nell’opinione, i ministri dei 5stelle, avessero lavorato un pochino meglio, avremmo accordi sicuri, parlo di Toninelli Di Maio e Trenta, anzichè accordi che salteranno per mancata intesa.
Vabbè, nel complesso però non ho di che lamentarmi troppo. Passiamo a Salvini, se ce la fate a mettere da parte le cazzate, tipo il cuore immacolato o le braccia allargate a fare il bersaglio e la parte comizio, ha detto molto francamente che ha aperto la crisi perchè si è rotto i coglioni. Di dover combattere per ogni quisquilia per ogni cosa media e non parliamo delle cose grosse. Si è rotto i coglioni di essere insultato (e a onor del vero lui non ha insultato nessuno). Ho perso gran parte dell’intervento di Renzi, la diretta fb andava e veniva e sono arrivata a casa solo per l’ultima parte, mi è sembrato anche quello un comizio elettorale, ma siccome mi è antipatico (non lo reggo), mi astengo. Non so cosa deciderà Mattarella, ovviamente, aspetto come tutti. Aspetterò esternando il meno possibile perchè non sopporto più le tifoserie da stadio, da ultrà. Non ne posso più di gente che non sa discutere senza posizioni estreme. Non so cosa accadrà, ma certamente auspico qualcosa che sappia riportare prima ancora della stabilità, prima ancora di tutto, al dialogo, inteso come confronto civile, senza bisogno di insulti e possibilmente con qualche idea che possa essere attuata. Ecco, i sassi li ho tolti, non tutti, ma sono troppi e rischierei di sbugiardare tutto quello che ho scritto e a cui cerco di attenermi.
Solo un’altra considerazione su cose dell’ultimo minuto. Vorrei rassicurare tutti che il Mimmo Lucano ha fior di avvocati che provvederanno se non lo hanno già fatto e non c’è una sola ragione al mondo per cui venga negato, a chiedere che possa andare da suo padre.
Nel caso ve lo stiate chiedendo, sì sono una che adesso è di destra (facciamo centro destra), che quando, ragazzina ben lontana dal poter votare, andò ad ascoltare Alessandro Natta, ve lo ricordate? Pianse. Piansi perchè capii che il comunismo, quello che avevo respirato in casa fin dalla culla, quello che si fondeva col socialismo ma sempre nell’interesse del popolo. La notte del sorpasso ero davanti alla tv, come tutti quelli di sinistra, che ormai di comunisti ce n’erano pochi e anche lì ho pianto, perchè pensavo che fosse la volta buona. Adesso voto Salvini, vedete voi come mi ha ridotto il PD. Ah, se siete arrivati fino a qui, magari vi interessa sapere che non sono razzista, non sono omofoba, non sono forcaiola e non sono neanche un po’ fascita.

Cui prodest 4 anni dopo

palmeQuattro anni fa aprii questo blog con un articolo in cui mi chiedevo appunto “cui prodest”, naturalmente non ho avuto risposte – non che me le aspettassi – ma oggi ripropongo la domanda su tutt’altro argomento. Ebbene sì, le famigerate povere palme in piazza del Duomo a Milano. Prima un paio di precisazioni. Le palme non mi hanno fatto niente, mi piacciono anche in contesti che io, ritengo adeguati. Un lungomare, un lungolago un giardino, anche una piazza perché no, ma sempre vicine all’acqua, potenza delle suggestioni infantili per cui le palme erano gli alberi delle oasi. Sui banani prossimi venturi mi taccio. La storia che le palme a Milano c’erano già nell’800, allora, primo, chiedetevi perché non ci sono più, forse tutto sto successo alla fine non sono state nemmeno quella volta, secondo, o le foto le mettiamo a ragion veduta, o facciamo a meno, quella volta lì, le palme erano due dicesi due, in vaso, alte forse 1 e 60 a completare due aiuole fiorite (suppongo, trattandosi di foto in BN). Oggi parliamo di 24 palme alte normali (vado a occhio siamo ben oltre i 2 mt) e messe in fila come soldatini alle spalle del monumento equestre. Garantisco che l’effetto è diverso. Sorvolo su quante cazzate, passatemi il termine ma sono arcistufa di sentire chiunque argomentare su tutto, del tutto a sproposito, quindi ripeto, sorvoliamo sul fatto che al Comune non son costate nulla (c’è lo sponsor), che non sappiamo se fra tre anni quando la sponsorizzazione avrà fine, sarà ripristinato lo stato dell’arte a spese dello sponsor o di chi. Sorvoliamo sul fattore estetico climatico e compagnia, ma che davvero volete farmi credere che a nessuno dei coinvolti, archistar, sovrintendenza, giunta comunale, sindaco e non so chi altro, non è venuto in mente che taluni soggetti, e non voglio neanche chiamarli parti politiche, avrebbero cavalcato la palma per soffiare sul fuoco del razzismo dell’intolleranza dell’ignoranza? Dai non ci credo, Siate onesti, ammettete che il progetto è stato scelto sapendo quali conseguenze avrebbe portato, e avete colto la palla al balzo per soffiare sul fuoco a vostra volta. Lo sapevate, vi fa gioco in questa politica sporca che di politico non ha più nulla. Che sapevate esattamente cosa sarebbe successo e avete pensato che tutto sommato, il milanese imbruttito si poteva distrarre con le palme, così che non si accorgesse dei clochard che aumentano di giorno in giorno, che bivaccano in quella stessa piazza. Non si sarebbero accorti che avete avallato la decisione di ridurre le corse dei mezzi pubblici, che su quelle palme stazionano nebbia ma soprattutto smog grazie all’incapacità di gestire una situazione che ormai è allucinante. Le palme verdi su sfondo grigio, stridono, date retta

Chi ha detto che la cultura non crea introiti?

david

Evidentemente qualcuno che non ha la più pallida idea di quanto denaro giri intorno alla cultura, Sì è ovvio che mi riferisco alla Gelmini e di seguito alla Carrozza, ma mica solo a loro, c’è anche la pletora di ministri che con o senza deleghe si sono succeduti alla guida dei ministeri Beni culturali e Turismo. A parte il fatto che vorrei essere una mosca e andare a vedere che quadri/stampe hanno in casa questi signori, fossero anche riproduzioni di cui non conoscono nulla sono certa che il Bello, imposto da architetti e arredatori lo apprezzano. Ma passiamo oltre, Storia dell’arte comprende scultura pittura architettura e tutto quello che ci volete mettere, ora vi invito a fare un rapido calcolo, 16 euro all’incirca è il prezzo medio per una visita ai Musei Vaticani, ogni giorno le code che si snodano lungo le mura sono nell’ordine delle centinaia di metri; migliaia di persone al giorno che moltiplicate per i 16 euro cadacranio di cui sopra fanno un bel mucchietto di soldi no? E questa gente (perlopiù stranieri e quindi corretti) dorme  in alberghi, si ferma a consumare – per quanto poco – in bar ristoranti pizzerie baracchini eccetera, non sono soldi che girano quelli? E le stesse persone che vanno a vedere i Musei Vaticani andrà a visitare il Colosseo gli Uffizi il Maschio Angioino il Museo del ‘900, e ogni posto visitato genera flussi di denaro. Qualcuno può cortesemente far arrivare questo banalissimo e semplicissimo messaggio ai ministeri o al governo? Così magari invece di vendere ad minchiam  tentano di trovare uno sponsor che restauri Pompei (come è accaduto ad Ercolano) e si accorgono che non ho scritto un post di fantascienza. PS: la prossima volta vi parlo dei Giardini botanici che secondo me rientrano a pieno titolo nella materia

Forse non è un caso che si chiami Husseini

Ve lo ricordate Giorgio Gaber quando diceva che a lui l’America gli faceva niente bene? Ecco a me sti giorni fa peggio. Tipo le reazioni allergiche da accumulo. Arrivata a questo punto mi basta sentir nominare il Congresso e vado di testa. Quando fu eletto la prima volta, io e mia madre – decisamente non razziste ma fornite di un notevole sense of humor – commentammo che sì era un bravo ragazzo una gran cosa che bello un democratico…Concludendo che però l’era semper un negher. Ecco Obama stai dimostrando a tutti quanto avessimo ragione a non fidarci – oltre a quanto  sia inutile il razzismo  – e di questo ti va dato atto. Stai dimostrando che sei un povero coglione cresciuto in un paese stupido col mito della supremazia, no non democrazia, supremazia. Tu inteso come America ti senti in dovere di “dare una lezione” a Bashar al Assad, e non ti viene in mente di sederti a un tavolo e parlare, no, le lezioni tu le dai con le bombe intelligenti. E poco importa se stai aiutando o aiuterai quelli che in nome di un dio hanno massacrato stanno massacrando e massacreranno la democrazia intesa come insieme di uomini e donne.  Il Nobel per la pace con i relativi milioni te lo hanno dato, sei ufficialmente dalla parte dei Buoni, e il mondo che si fotta, tanto poi arriva l’America. Film già visto e rivisto, ma dio mio se fa male vedere che nessuno dei potenti ti sputa in faccia, che male fa non poter venire a prenderti e obbligarti a studiare la storia dalla parte dei perdenti – e non intendo chi ha perso le guerre, ma chi ha perso la vita – che male fa non poterti “dare una lezione”. Prenderti a mazzate finché impari che le mazzate, siano date a torto o ragione, fanno solo male.

Sempre meno politicamente corretta

E vabene chiudiamo la settimana con una polemichina (che tanto come al solito cadrà nel vuoto) – leggo che a Milano è stata aperta un’osteria/locale all’ombra degli alberi del Sempione gestita da ragazzi con la sindrome di down (che a me viene più comodo chiamare mongoloidi, per inciso) – Fin qui niente di nuovo, la cosa già stata fatta a Roma e funziona. Ma qui scatta la domanda alla signora Lina Sotis che ne parla sul Corriere. Ma la vogliamo piantare di fare i falsi ipocriti politicamente corretti a tutti i costi? Perché da un lato devo – prova a non farlo e parte il linciaggio – considerare normali i ragazzi mongoloidi ma poi deve scaldarmi il cuore vederli fare una cosa normale come lavorare. Non ci siamo signori. Se il diversamente abile che fa una vita normale ti fa nascere un sentimento di tenerezza, sei uno sporco ipocrita “razzista”, un buonista delle mie balls, e ti meriti di incontrare sulla tua strada uno di quei rari casi in cui alla malattia si abbina la cattiveria, e al tuo sorriso di autocompiacimento, meriti venga risposto con un cazzotto o peggio.http://buonenotizie.corriere.it/2013/07/20/nasce-la-locanda-alla-mano-dove-il-cliente-si-sente-una-persona-speciale/

Tre civette sul comò

Sono giorni strani in cui si discute più del solito di Ius soli, oltre che di tante altre cose; dipenderà dal fatto che abbiamo un ministro per l’integrazione – credo sia la prima volta – o dal fatto che il ministro è nero, non lo so e francamente poco mi  interessa conoscendo la velocità con cui l’italico popolo si innamora e disamora delle cose e delle idee, so che esattamente negli stessi giorni, poco dopo l’ insediamento del neoministro (che fra l’altro è un medico con delle strane teorie – vedi associazione culturale DAWA) pochi giorni dopo dicevo, quando infuria la polemica sullo Ius soli, un immigrato – non importa di che nazionalità – a cui è stato negato l’asilo politico, evidentemente non concedibile – trova a Milano un cantiere aperto e incustodito, prende un piccone e allegro se ne va per la città ammazzando e ferendo dei poveri cristi che si facevano bellamente i fatti loro. Ora per le leggi vigenti in Italia questo signore di cui non voglio sapere il colore la nazionalità o i problemi personali, ha potuto fare ricorso contro il negato asilo politico, e nel frattempo dar di matto. Allora io dico che prima di pensare a ius soli sangui e quant’altro, dovremmo rivedere seriamente in maniera non discriminante ma logica, le leggi che regolamentano l’ingresso e la permanenza; accoglienza non significa accettare passivamente un’invasione indiscriminata, che sempre più spesso, nell’ordinario e nello straordinario, va a scapito di gente qualunque, che avrebbe il diritto di vivere serena. Mi si obietterà che il mio è un discorso razzista. Non lo è, a meno che i delinquenti non siano considerati una razza. E un delinquente, di qualunque colore odore sapore, va messo in condizione di non nuocere. Se trattasi di delinquente straniero e non legittimato a stare qui, va affidato alla giustizia del suo paese, se legittimato, rinchiuso senza se e senza ma.

Se c’è la salute…

imagesStamattina è ricomparsa sulle bacheche facebook una notizia che risale a gennaio ma ogni tanto rispunta. E’ la storia di quell’infermiere Marco Lenzoni che rischia il licenziamento per aver pagato il ticket ad una donna in difficoltà economiche. Facciamo due considerazioni; la signora evidentemente veniva da Marte, o forse da Cuba, non mi risulta infatti che esistano posti al mondo – fatto salvo il policlinico di ER – dove vengano erogati esami e visite senza il pagamento del ticket, ossia senza l’esibizione dell’esenzione. Esenzione faccio presente che viene concessa per i più svariati motivi fra i quali il basso reddito. Capisco la tenerezza e il bisogno di scagliarsi contro le istituzioni, non parliamo poi di quelle con qualche problema tipo le ASL, ma francamente anche attivare il neurone non sarebbe male.

Ho letto due pagine di link che rimandavano alla notizia, ovviamente le sfumature sono equivalenti a quelle dell’arcobaleno, ma su una cosa sono tutte compatte ed uniformi. Nessuno riporta di quale patologia soffrisse la figlia – la cui età peraltro varia dalla più tenera infanzia a quella adulta, si parla di una generica febbre per cui il medico curante avrebbe richiesto degli esami del sangue.

Vogliamo linciare qualcuno? Ben venga. Abbiamo una necessità insopprimibile di eroi? Povero il paese che ne ha bisogno recita un famoso aforisma, di sicuro abbiamo bisogno di ricominciare a pensare, a porci delle domande, a non condividere delle gigantesca cazzate senza collegare il cervello al  mouse. Perché questa donna non aveva l’esenzione? Perché si è presentata a chiedere degli esami sapendo che avrebbe dovuto pagare e non avendone la possibilità’? Perché nessuno si è posto queste due domande prima di sprecare fiumi di parole?

Come sempre, ai posteri l’ardua sentenza.